La Lazio asfalta un Toro moribondo che non rispecchia affatto lo spirito combattivo di Sinisa e guadagna tre punti importantissimi nell’ottica Europa. Tra pay tv e spalti, l’Olimpico offre spettacolo e la stella più brillante è stata senza dubbio quella di Felipe Anderson che ha indossato i panni del “tuttofare”.

 STRAKOSHA 7- Oramai il piccolo Thomas sta diventando grande tra le gerarchie biancocelesti e per alcuni non fa sentire la mancanza del senatore tra i pali Marchetti. Il Torino ha attaccato pochissimo, ma quando è stato chiamato in causa Strakosha ha saputo fare il suo lavoro, sul gol granata punto della bandiera, a mio parere non ha avuto poi troppe colpe. Considerarla una pecca sarebbe un po’ cercare il pelo nell’uovo. Una sola domanda mi sorge: ma come fa a masticare una gomma per 90 minuti? 

BASTA 7- Grande prova atletica: polmoni e fiato. Con il supporto di Anderson asfalta Barreca, gioca a tutto campo, impegno e sacrificio. Condizione fisica brillante, crossa in continuazione e mette al centro la palla che ha portato Immobile al gol.

DE VRIJ 7- Regale nelle chiusure, preciso, ma la preoccupazione è per l’infortunio al ginocchio che lo costringe ad abbandonare il campo. Non ha mai sofferto Belotti, ma ora le sue condizioni sono da monitorare.

WALLACE 6,5- Chiamato a sostituire il gigante orange è stato impeccabile fino al corpo a corpo veemente con Belotti, fallo da cui nascerà la punizione che porterà poi il Torino al gol.

HOEDT 7- Magistrale il tackle su Iturbe. Fa bene il suo lavoro, evidentemente la convocazione in Nazionale gli ha fatto bene

RADU 6- Solo 25 minuti e poi un colpo alla schiena rimediato per uno scontro con Iturbe,colpo che ha fatto male anche a me empaticamente a casa. Pochi minuti e perciò il voto più alto non può essere, ma Radu da’ sempre grande spinta, è un treno purtroppo deragliato a causa di un calcione di troppo

LUKAKU (daL 27’ESIMO PRIMO TEMPO) 7- De Silvestri lo soffre tantissimo, buonissime azioni in area, velocità e prestanza fisica. Anche io ero scettica su Jordan, ma devo dire che ha replicato la discreta prova offerta nel derby di Coppa Italia. E’ il fattore della squadra, spinge, lotta e crossa anche in maniera precisa.

PAROLO 7- Moto perpetuo, lavoro oscuro, sotto traccia, ma sempre tangibile, Marco c’è sempre che tu lo veda o no. Peccato la fortuna lo abbia sedotto ed abbandonato non regalandogli la gioia di riassaporare la rete.

BIGLIA 6,5- La Lazio ha vinto ma ne esce con le ossa rotte, Radu, De Vrij e poi Biglia. Rimedia una botta al ginocchio sinistro, si accascia visibilmente dolorante e l’Olimpico trema. Va avanti, prova a resistere, ma ad un certo punto issa bandiera bianca. Ancora una volta colpa dello scomposto e falloso Iturbe, ma il nostro Principito ha lo stesso dato sostanza e diretto la regia.

MILINKOVIC-SAVIC 6- In ogni bella canzone vi è una stecca, a vote impercettibile, a volte quasi un fraseggio che rende il brano privo della perfezione robotica, altre volte ancora la stecca è mero sbaglio. Stavolta Milinkovic ha steccato, o meglio, non ha confezionato la prestazione solita e non è stato all’altezza di se stesso. Una giornata di riposo chiamiamola quella di ieri sera, ma le giornate, ahinoi,giornate diventano due: ammonito e diffidato non giocherà a Cagliari. Ha girovagato un po’ per il campo e si è fatto beffare da Maxi Lopez. A Milinkovic però gli perdoniamo tutto!

KEITA (DAL 31’ESIMO SECONDO TEMPO) 7,5- Quanti palloni ha toccato? Tre o quattro? Bhè, gli sono bastati ed ecco che arriva un gol gioiello nel momento di affanno biancoceleste, l’ottavo, il più importante forse. E’ lui che traghetta la Lazio e la fa rifiatare dopo l’amaro pareggio che aveva vanificato l’esultanza. Inzaghi gli perdona le bravate a metà, ma anche quando parte dalla panchina Keita sa dove andare per colpire.

FELIPE ANDERSON 10- E stavolta non è solo la mia simpatia che spesso mi fa essere poco obiettiva, lo ammetto, stavolta è tutto meritato: 10 e con la lode! Mostruoso,eccezionale… in poche parole diciamo che ha fatto il “brasiliano”. Troviamogli un ruolo preciso… “tuttocampista”? E’ ovunque, recupera palloni anche in fase difensiva, scatti micidiali e la sua prova non è stata a chiaro/scuro, ma ha brillato, ha illuminato l’intero Olimpico. Protagonista assoluto di questa commedia finita con l’applauso e col suo monologo alla rete. Arriva il gol, ma è solo la ciliegina sulla torta che corona una partita eccezionale! Se pensate che stia spendendo parole al miele, dal canto mio dico solo che è ancora troppo poco per la “nuestra joya”, chiedendo scusa a Dybala per la violazione del copyright

LULIC 6,5- Corre all’impazzata, avanti e poi indi

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